CLAUDIO OLIVIERI – VEDERE A OLTRANZA
5 OTT 2025 – 7 GEN 2026
LA MOSTRA
a cura di Veronica Zanardi e Matteo Galbiati
in collaborazione con l’Archivio Claudio Olivieri
MUSEO BUTTI | CONTEMPORANEA
Viale Varese 4, Viggiù (VA)
Inaugurazione
Domenica 5 ottobre dalle ore 11.00
Il Museo Butti | Contemporanea inaugura la nuova stagione espositiva con una mostra antologica dedicata a Claudio Olivieri.
Il Museo Butti | Contemporanea è lieto di annunciare la riapertura della stagione espositiva con un’importante mostra antologica dedicata a Claudio Olivieri (1934-2019), protagonista indiscusso della Pittura Analitica. La mostra, curata dalla Conservatrice Veronica Zanardi e dal Critico d’Arte Matteo Galbiati, propone un percorso visivo e critico attraverso nove tele e dodici carte, opere selezionate per offrire una sintesi rappresentativa della ricerca pittorica dell’artista.
L’iniziativa si inserisce nel solco dell’identità culturale del museo, che trova nella Pittura Analitica un tema centrale, coerente con l’eredità del suo fondatore Gottardo Ortelli (1938-2003). Il Museo Butti | Contemporanea ha già dedicato attenzione a questa linea di ricerca con la mostra monografica su Claudio Verna (1937), altro protagonista del movimento, ribadendo così una continuità di approfondimento che trova ulteriore valore nel legame storico tra i due artisti, affiancati anche in significative rassegne del passato.
La mostra si avvale del contributo critico del prof. Galbiati, autore del testo pubblicato nel quinto volume della collana editoriale “I quaderni del Butti”.
Il percorso espositivo prende avvio da una primissima tela datata 1958, accompagnata da delicati studi a china su carta velina, per poi concentrarsi sulle iconiche opere degli anni Settanta e Ottanta, decenni che consacrano Olivieri come uno dei più importanti interpreti della Pittura Analitica in Italia. Il percorso si completa con una significativa tela del 1994, una del 2008 e due carte degli anni Novanta, che testimoniano la coerenza e l’evoluzione del suo linguaggio fino agli esiti più maturi; la mostra riesce così a offrire una testimonianza completa e articolata dell’intero arco creativo dell’artista.
Scrive Matteo Galbiati “(…) Il colore è stato, quindi, il mezzo vero e originario della sua poesia dipinta, un tramite esclusivo su cui riversare una fiducia estrema per provare a cogliere, in termini lirici, un principio di verità distante, lontano, inafferrabile. Il colore poteva essere per lui anche elemento vulnerabile, suscettibile, alterabile, impermanente che, esprimendosi in una gamma pressoché infinita di cromatismi in costante evoluzione mutante, allargava ogni volta il portato delle sue capacità espressive, trasformando un traguardo in una nuova partenza, un limite in una frontiera.”
L’arte di Olivieri si sviluppa nella tensione continua tra luce e buio, tra visibile e invisibile, in una pratica pittorica che trascende la pura percezione, “(…) Nei bui e nei nitori va alla ricerca del respiro profondo della luce che lo richiama da sempre: alchemicamente ermetiche, le sue cromie hanno nel misterico paventarsi della luce la loro ragion d’essere. Il fattore luminoso, del resto, dà e concede, ma pure toglie e sottrae alla sua Pittura qualcosa che la rende perfetta e puntuale in quella coraggiosa e ardimentosa disputa con il colore. (…) Non è solo una ipotesi percettiva e, per questo, aver accettato di superare il varco dimensionale del visibile richiede alla luce di essere sostanza attiva, vera e concreta.”
Claudio Olivieri è nato a Roma nel 1934. Trascorre l’infanzia a Mantova, città natale della madre, e nel 1953 si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Accademia di Brera diplomandosi in Pittura. I suoi esordi avvengono nell’ambito della pittura informale, gestuale e segnica. Nel 1960 ha tenuto la sua prima personale al Salone Annunciata di Milano.
Da questo momento l’attività espositiva è intensa e costante: tiene numerose mostre personali in gallerie, musei e spazi pubblici italiani e internazionali. Nel 1966 viene invitato con alcune opere alla Biennale di Venezia, dove ritorna nel 1980 e nel 1990 con una sala personale, e ancora nel 1986 nella sezione del colore. È considerato uno dei maggiori esponenti della Pittura Analitica italiana e partecipa a importanti esposizioni collettive e manifestazioni come La Quadriennale di Roma (1973) e Documenta di Kassel (1977). La sua produzione pittorica è inoltre affiancata all’elaborazione di diversi scritti. Dal 1993 al 2011 è titolare della cattedra di Arti Visive e Pittura alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, città dove ha vissuto fino al dicembre 2019. Nel 2021 si è tenuta l’antologica “Infinito Visibile” a Palazzo Ducale di Mantova, curata dall’Archivio Claudio Olivieri, che è stato istituito da Eleonora Olivieri nel 2020 e diretto da Arianna Baldoni.
ORARI
Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato
14 – 18.30
Domenica
14 – 18
(si consiglia la prenotazione tramite sito: www.museiciviciviggiutesi.com)
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Antologia critica
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